17. Molte persone nella Bibbia sono salvate senza credere nella Trinità o che Gesù sia Dio

Un esempio è la donna peccatrice che unse i piedi di Gesù con le sue lacrime durante un pasto. Gesù le disse semplicemente: "I tuoi peccati sono perdonati" e "La tua fede ti ha salvata. Va' in pace" (Luca 7:48, 50). È improbabile che questa donna, una giudea della Galilea, conoscesse la dottrina della Trinità o che considerasse Gesù parte di un Dio Triuno. La Bibbia indica chiaramente il motivo della sua salvezza: il suo amore e la sua fede in Gesù (Luca 7:47, 50).

Un altro esempio è l'interazione tra Gesù e Pietro. Quando Gesù chiese: "Chi dite che io sia?" (Matteo 16:15), Pietro rispose: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente" (Matteo 16:16). Pietro riconosceva Gesù come il Messia, come insegnato nella tradizione ebraica, ma non come Dio incarnato o parte della Trinità. Gesù non corresse Pietro, ma anzi lo benedisse per la sua risposta (Matteo 16:17).

Nel libro degli Atti, che documenta la diffusione del Vangelo da parte degli apostoli, non si trova alcuna menzione della Trinità come requisito per la salvezza. Un esempio è il discorso di Pietro a Pentecoste (Atti 2:14-36), dove presenta Gesù come "un uomo approvato da Dio," citando le Scritture dell'Antico Testamento. Pietro non menziona la Trinità né che Gesù sia Dio, eppure circa tremila persone furono salvate quel giorno.

Attraversando il libro degli Atti, non si trovano insegnamenti sulla Trinità o su Gesù come Dio incarnato prima che le persone venissero salvate. Questo non solo dimostra che la fede nella Trinità non era necessaria per la salvezza, ma mette anche in dubbio la stessa dottrina della Trinità.

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