18. Quando i Giudei pensarono che Gesù stesse affermando di essere Dio, lui lo negò
Molti trinitari sostengono che Gesù affermò di essere Dio in Giovanni 5:16-18, quando i Giudei accusarono Gesù di violare il sabato e di "farsi uguale a Dio" chiamandolo suo Padre. Tuttavia, Gesù rispose subito: "Il Figlio non può fare nulla da sé, se non ciò che vede fare dal Padre" (Giovanni 5:19). Questa affermazione contraddice l'idea di uguaglianza, poiché Gesù dichiara di dipendere completamente dal Padre.
In Giovanni 10:33, i Giudei accusarono Gesù di bestemmia, dicendo: "Tu, che sei uomo, ti fai Dio." Anche qui, Gesù non confermò l'accusa, ma spiegò di aver detto di essere "il Figlio di Dio" (Giovanni 10:36). Inoltre, nel contesto immediato, in Giovanni 10:29, Gesù affermò che "il Padre è più grande di tutti," chiarendo la sua subordinazione al Padre.
Gesù negò esplicitamente di essere Dio anche in Marco 10:18, dicendo: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo." Inoltre, in Giovanni 14:28 dichiarò: "Il Padre è più grande di me," rafforzando la sua distinzione e subordinazione rispetto al Padre.
Questi episodi mostrano che Gesù non si considerava Dio, ma il Figlio di Dio, e non insegnò mai agli altri che fosse uguale al Padre. Le sue affermazioni chiariscono una relazione di unità con Dio basata sull'obbedienza e sulla missione, piuttosto che su una presunta uguaglianza.
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