Yahweh, Dio

Nella Bibbia, Dio ha rivelato il Suo Nome personale con grande enfasi. Questo Nome, Yahweh, appare circa 6.828 volte nell'Antico Testamento. La forma abbreviata “Yah” è utilizzata altre 49 volte, come in “Hallelu-Yah” (che significa “Lodate Yah”). Nella Bibbia ebraica originale, Yahweh è scritto con quattro consonanti, YHWH, note come Tetragramma. Poiché in ebraico non si scrivono le vocali e gli ebrei cessarono di pronunciare questo Nome per timore di profanarlo, oggi non c'è certezza assoluta su come si pronunci. Tuttavia, l’Enciclopedia Judaica conferma che la pronuncia originale fosse “Yahweh”.

Il Nome di Yahweh non è un segreto da nascondere. Al contrario, le Scritture incoraggiano il popolo di Dio a lodare il Suo Nome e a proclamarlo con orgoglio (Isaia 12:4). Il Nome “Yahweh” rappresenta il Dio unico della Bibbia, centrale in tutto l’Antico Testamento, descritto come un’Entità singola e personale.

Nel Nuovo Testamento, emerge un cambiamento importante. Con la traduzione della Bibbia ebraica in greco (la Settanta, o LXX), Yahweh viene sostituito con il titolo generico “Signore” (Kyrios). Questo cambiamento, sebbene comprensibile in un contesto linguistico, ha portato a una perdita del Nome personale di Dio. Quando gli apostoli dichiarano che “Gesù è Signore”, sorgono interrogativi: stavano identificando Gesù come Yahweh o come un’autorità distinta ma subordinata? 

La Bibbia offre chiarezza: Pietro, nel discorso di Pentecoste, afferma che Dio ha costituito Gesù come “Signore e Cristo” (Atti 2:36), distinguendo chiaramente tra Dio Padre (Yahweh) e il ruolo di Gesù come Messia. Gesù è chiamato “Signore” (adoni), un titolo riservato a uomini o angeli, e non Adonai, il titolo esclusivo per Yahweh. Questo rispetto delle distinzioni linguistiche è cruciale per comprendere la relazione tra Dio e Gesù.

In definitiva, Yahweh è il Nome unico del Dio della Bibbia, un Dio personale e singolare. Riconoscere e lodare il Suo Nome ci avvicina a Lui, evitando le confusioni introdotte da concetti successivi come la Trinità o l'identificazione completa di Gesù con Yahweh.

Sappiamo già che il titolo “Signore” è un termine ampio, che può riferirsi a persone diverse da Yahweh. Il giorno di Pentecoste, quando Pietro dichiarò: “Dio ha fatto Gesù Signore e Messia”, il pubblico ebraico non pensò improvvisamente: “Dunque, abbiamo un secondo membro della divinità! Incredibile, esistono due Yahweh!”. Assolutamente no. Sapevano che Gesù era il Signore messianico e non il Signore Dio stesso. Comprendevano che quando le Scritture chiamano qualcuno “Signore”, non significa automaticamente che quella persona sia “vero Dio da vero Dio”, per citare il Credo di Nicea.

In diversi passaggi, gli apostoli usano la formula “Il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo”. Si nota come Dio non sia solo il Dio di Cristo, ma anche “il Dio del nostro Signore Gesù Cristo”. Come Signore Messia, Gesù riconosce Dio non solo come suo Padre, ma anche come suo Dio. Il Signore Cristo riconosce Colui che è il suo Signore Dio.

È quindi evidente che il titolo di Signore Messia non va confuso con il titolo di Signore Dio. Da nessuna parte nelle Scritture Gesù è chiamato “il Signore Dio”. Quando le Scritture lo definiscono “Signore Gesù Cristo”, Gesù non viene identificato come Dio, ma distinto da Dio.

Secondo questa formula, il Signore Gesù non può essere Yahweh Dio. Gesù è il Cristo di Yahweh Dio, o l’unto del Signore. Dio è il Signore del nostro Signore Gesù. Nella Bibbia ci sono due Signori, ma solo uno è Yahweh Dio, il Padre del nostro Signore Messia Gesù.

GESÙ AGISCE COME DIO PER NOI

Questo non significa che Gesù non agisca come Dio nei nostri confronti. Infatti, in lui “abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Colossesi 2:9) e quando vediamo Gesù, vediamo Dio; quando ascoltiamo Gesù, ascoltiamo Dio (2 Corinzi 4:6). Come disse Gesù stesso, vedere lui significa vedere il Padre. Ubbidire a Gesù è ubbidire a Dio; ignorare Gesù equivale a rifiutare Dio. Questo perché Gesù rappresenta perfettamente Dio e agisce pienamente con la Sua autorità.

Il Nuovo Testamento non attribuisce i miracoli di Gesù alla sua presunta divinità, ma al fatto che erano opere di Dio attraverso di lui. Gli apostoli lo capirono chiaramente. Gesù di Nazareth fu “un uomo accreditato da Dio con opere potenti, miracoli e segni che Dio fece tramite lui” (Atti 2:22). Dio unse Gesù di Nazareth con Spirito Santo e potenza, e Gesù compì miracoli perché Dio era con lui (Atti 10:38).

Sebbene i miracoli di Gesù siano straordinari, sono attribuiti al potere e all’unzione di Dio, non al fatto che Gesù fosse Dio.

YAHWEH NEL NUOVO TESTAMENTO

Nel NT, il nome Yahweh non compare direttamente. Dove si trova allora? La verità è che il termine “Dio” (ho theos in greco, spesso con l’articolo determinativo) si riferisce quasi sempre al Padre, circa 1325 volte. Anche se ci sono due passi in cui Gesù è definito “dio”, vanno interpretati nel loro contesto, che non rompe questa regola generale. 

Gesù stesso confermò il monoteismo unitario della tradizione ebraica, affermando che il Padre è “l’unico vero Dio” (Giovanni 17:3). Gli apostoli concordarono, come si legge in passi come 1 Corinzi 8:6: “Per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale provengono tutte le cose e per il quale noi esistiamo, e un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale esistono tutte le cose”. 

Questo conferma che, secondo il Nuovo Testamento, Yahweh è una singola persona: il Padre.

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