Commentario biblico unitariano - Giovanni 1,1

"In principio era la Parola..." (Giovanni 1,1)

È fondamentale per lo studioso serio della Bibbia comprendere il significato di logos, tradotto come “Parola” in Giovanni 1,1. Molti Trinitari ritengono che logos si riferisca direttamente a Gesù Cristo, motivo per cui spesso viene scritto con la maiuscola. Tuttavia, un’analisi approfondita mostra che logos appare più di 300 volte nel Nuovo Testamento e, nella maggior parte dei casi, non è capitalizzato, evidenziando che questa scelta dipende dall’interpretazione dei traduttori.

Il termine logos ha una vasta gamma di significati che includono sia concetti legati alla mente, come ragione e logica, sia alla loro espressione, come parola, comando o messaggio. Nel contesto di Giovanni 1,1, logos non si riferisce direttamente a Gesù, ma piuttosto all’espressione creativa e alla comunicazione di Dio, manifestate nella creazione, attraverso i profeti, le Scritture e infine in Gesù Cristo.

Secondo studiosi come John Lightfoot, il termine logos indicava originariamente la manifestazione razionale di Dio nella creazione e nel governo del mondo, una concezione successivamente modificata dai primi insegnanti cristiani per includere l’idea di una persona divina incarnata in Gesù Cristo. Norton e altri studiosi propongono traduzioni di logos che enfatizzano il piano, la ragione o la saggezza di Dio.

In Giovanni 1,1, l’affermazione che “la Parola era Dio” dovrebbe essere interpretata con attenzione al contesto linguistico greco. La mancanza dell’articolo definito davanti a theos suggerisce un significato aggettivale, traducibile come “divino” o appartenente alla sfera di Dio, piuttosto che un’identificazione diretta con Dio stesso. Traduzioni come quella della New English Bible rendono correttamente il senso con “What God was, the Word was” (“ciò che Dio era, la Parola era”).

Il concetto di logos si sviluppa in un contesto culturale in cui si contrapponeva al muthos della mitologia greca, irrazionale e mistica. Al tempo della scrittura del Nuovo Testamento, il logos veniva percepito come una spiegazione razionale della realtà, un concetto adottato per descrivere la saggezza e il piano di Dio.

Inoltre, Giovanni scrisse in un’epoca in cui lo gnosticismo stava emergendo all’interno del Cristianesimo. Tale movimento insegnava l’esistenza di un Dio supremo, distinto dal Dio creatore dell’Antico Testamento, Elohim, considerato malvagio. Giovanni contrasta questa idea affermando che il logos era con Dio e divino, non un’entità separata in opposizione a Dio.

Infine, Giovanni 1,1 non si riferisce esclusivamente alla creazione originale, ma anticipa anche l’opera di Cristo nella nuova creazione. Commentatori come F.F. Bruce sottolineano il parallelo tra l’inizio del Vangelo di Giovanni e quello della Genesi, indicando che il logos agisce sia nella creazione del mondo che nella nuova dispensazione inaugurata da Cristo.

In sintesi, il logos rappresenta la ragione, il piano e la saggezza di Dio che si sono manifestati pienamente nella persona di Gesù Cristo, immagine visibile del Dio invisibile.

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