Commentario biblico unitariano - Colossesi 1,15-18
"Egli (Gesù) è l'immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli che è il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato." (Colossesi 1,15-18).
Il principio della prescienza divina aiuta a comprendere questo passaggio. L'apostolo Paolo sottolinea qui la posizione preminente di Cristo nel piano di Dio per il mondo.
L'espressione greca en autō ("in lui") significa "in Cristo", indicando che Dio ha creato "in connessione con Cristo". Questo non si riferisce alla creazione di Genesi, ma alla nuova creazione instaurata dopo l'ascensione di Gesù. Paolo usa spesso espressioni come en Christō per descrivere l'opera di Dio "in unione con Cristo" o "in relazione a Cristo", enfatizzando il ruolo centrale di Cristo nel piano di redenzione. In Colossesi 1,16 Dio ha creato troni, domini e autorità, in connessione con il ruolo di Cristo di capo della nuova creazione e primogenito dai morti. La creazione avviene "in connessione" con Cristo, non come agente creatore, poiché il verbo è passivo. Gesù è il centro del piano redentivo di Dio.
Gesù è quindi l'immagine di Dio non come una replica fisica, ma come riflesso dello Spirito del Padre, nella grazia e nella verità.
Gesù è il primo della nuova creazione di esseri immortali, e i credenti in Cristo sono "eredi" con lui della stessa promessa (Romani 8,17)
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