Commentario biblico unitariano - Matteo 1,23
"Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, e lo chiameranno Emmanuele, che significa: Dio con noi." - Matteo 1:23
Il passo di Matteo 1:23, che cita Isaia 7:14, afferma che una vergine concepirà e partorirà un figlio, e lo chiameranno "Emmanuele", che significa "Dio con noi." Tuttavia, questa citazione è più vicina alla traduzione greca della Septuaginta che al testo ebraico originale. Nel testo ebraico, infatti, il termine "vergine" (almah) significa semplicemente "giovane donna" e non implica necessariamente verginità. Il passo di Isaia 7:14 si riferiva a una giovane donna incinta al tempo di Isaia, e la profezia si adempì rapidamente con la conquista di Siria e Israele da parte di Assiria. La nascita che Isaia preannunciava non si riferiva a una vergine, ma a un figlio che sarebbe nato in quel periodo storico.
Quando il testo ebraico fu tradotto in greco nel 250 a.C., il termine "almah" fu tradotto con "parthenos", che può significare "giovane donna", ma non implica necessariamente verginità. L'uso di "parthenos" in greco non implica sempre verginità, ma più spesso si riferisce all'età giovane della donna. Maria, la madre di Gesù, era certamente una giovane donna (un almah e parthenos), ma la sua verginità è confermata dalle affermazioni di Matteo e Luca.
Molti studiosi e commentatori sostengono che Isaia 7:14 non parli di una nascita verginale, ma di un evento che si sarebbe verificato nel periodo di Isaia. Tuttavia, il Nuovo Testamento, in Matteo e Luca, dimostra che la profezia ha avuto un secondo adempimento in Gesù Cristo. Questo mostra che Dio può dare profezie che si adempiono in più momenti storici.
Isaia 7:14, come anche Osea 11:1, è un esempio di profezia che ha una doppia realizzazione. Il primo adempimento avvenne con la nascita di un bambino nel tempo di Isaia, e il secondo adempimento avvenne secoli dopo con la nascita di Gesù. Quando Matteo cita Isaia 7:14, lo fa per sottolineare che la nascita di Gesù adempie questa profezia, che era stata parzialmente realizzata nel passato ma si compie pienamente in Cristo.
Il nome "Emmanuele" significa "Dio con noi", e il Nuovo Testamento ci insegna che Dio è stato con noi in Gesù Cristo. Sebbene il nome non faccia di Gesù Dio stesso, evidenzia la verità che in Gesù, Dio si è fatto presente tra noi, come indicato anche in 2 Corinzi 5:19: "Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo."
In conclusione, sebbene il nome "Emmanuele" non implichi letteralmente che Gesù fosse Dio stesso, comunica che attraverso Gesù, Dio è stato presente in modo potente e salvifico, adempiendo la profezia di Isaia in un modo nuovo e definitivo.
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