Theophilus Lindsey. «La mia fedeltà non è alla tradizione ma alla verità»
Theophilus Lindsey nacque il 20 giugno 1723 a Middlewich, nel Cheshire, in una famiglia devota. Studiò al St. John's College di Cambridge, dove si distinse per il suo talento teologico e la sua adesione ai principi del cristianesimo. Ordinato sacerdote nella Chiesa d'Inghilterra, iniziò il suo ministero servendo come parroco in diverse comunità, mostrando un profondo impegno verso i suoi fedeli. Tuttavia, durante questi anni, iniziò a sviluppare dubbi crescenti sulla dottrina della Trinità, una delle credenze fondamentali del cristianesimo ortodosso.
Lindsey era convinto che il cristianesimo dovesse essere basato esclusivamente sulla ragione e sulla Scrittura. Studiando la Bibbia, giunse a credere che non vi fossero basi solide per la dottrina trinitaria, ritenendo che essa fosse un’aggiunta posteriore al messaggio di Gesù e agli insegnamenti apostolici. Secondo Lindsey, Dio è un essere unico e indivisibile, e Gesù Cristo, pur essendo il Messia e il Figlio di Dio, non condivideva la stessa essenza divina del Padre. Questa posizione lo avvicinava al Socinianesimo, una corrente teologica che rifiutava la Trinità e sosteneva una visione razionalista e unitaria di Dio.
Nonostante i suoi dubbi, Lindsey cercò inizialmente di riformare la liturgia anglicana dall'interno. Propose modifiche al Libro delle Preghiere Comune per eliminare i riferimenti alla Trinità e adattarlo a un cristianesimo più semplice e biblicamente fondato. Tuttavia, incontrò una forte opposizione sia da parte della gerarchia ecclesiastica sia da parte di molti suoi colleghi. Rendendosi conto dell'impossibilità di portare avanti queste riforme all'interno della Chiesa d'Inghilterra, nel 1773 Lindsey prese la coraggiosa decisione di dimettersi dal suo incarico come vicario di Catterick, nel North Yorkshire.
L’anno seguente, Lindsey fondò a Londra una congregazione indipendente che si riuniva nella Essex Street Chapel, la prima chiesa unitariana ufficiale in Inghilterra. Qui introdusse una liturgia riformata che rifletteva le sue convinzioni teologiche, eliminando ogni riferimento alla Trinità e sottolineando l'unità di Dio. Questo passo segnò l'inizio di un movimento organizzato per il cristianesimo unitariano in Inghilterra.
Sul piano teologico, Lindsey era profondamente influenzato dal razionalismo illuminista e credeva che la fede dovesse essere compatibile con la ragione. Per lui, il cristianesimo autentico non doveva essere appesantito da dogmi complessi o non biblici, ma doveva tornare alla semplicità del messaggio di Gesù e alla moralità pratica. Rifiutava non solo la Trinità, ma anche altre dottrine tradizionali come l'espiazione vicaria, sostenendo una visione più etica e umanistica della salvezza.
Lindsey fu un autore prolifico, scrivendo opere come "An Historical View of the State of the Unitarian Doctrine and Worship", in cui tracciava la storia del pensiero unitariano, e "Apology on Resigning the Vicarage of Catterick", in cui spiegava le ragioni della sua rottura con la Chiesa d'Inghilterra. Collaborò strettamente con Joseph Priestley, celebre scienziato e teologo unitariano, e insieme contribuirono a diffondere le idee unitariane sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti.
La sua vita fu caratterizzata da un profondo senso di integrità e dedizione alla verità. Lindsey morì il 3 novembre 1808 a Londra, lasciando un'eredità duratura. La sua visione di un cristianesimo razionale e semplice continua a influenzare il pensiero religioso liberale, mantenendo viva la sua convinzione che fede e ragione possano coesistere.
Citazioni dagli scritti di Theophilus Lindsey
"La dottrina della Trinità non ha fondamento nelle Scritture, ma è il risultato di interpretazioni umane e tradizioni che hanno oscurato la semplicità del Vangelo."
"La fede cristiana non richiede la sospensione della ragione, ma piuttosto la sua piena applicazione per comprendere e abbracciare le verità divine."
"Non potevo, con coscienza, continuare a sostenere dottrine che ritenevo contrarie alla verità rivelata e alla ragione umana. La mia fedeltà non è alla tradizione, ma alla verità."
(Dalla sua "Apology on Resigning the Vicarage of Catterick.")
"Dio è uno, indivisibile e supremo. Ogni tentativo di dividere la sua essenza o attribuirgli una natura complessa tradisce la semplicità divina insegnata nella Scrittura."
Commenti
Posta un commento